Regione: | Veneto (Belluno) |
Punto di partenza: | ![]() |
Punto di appoggio: | Rifugio Giussani (2580 m) |
Altitudine di partenza: | 3121 m |
Altitudine massima: | 3244 m (Tofana di Mezzo) |
Dislivello: | 120 m in salita 550 m in discesa |
Tempo di salita: | 2:30 h |
Tempo totale: | 5:30 h |
Distanza totale: | -- km |
Difficoltà: | EEA (Scala difficoltà) |
Tipo di percorso: | Sentiero - traccia di sentiero - via ferrata |
Periodo consigliato: | Estate |
Meteo | ![]() |
Descrizione della salita:
Cima Nemesis chiamata anche Piccola Tofana o Punta Carugati. Itinerario per escursionisti esperti con ottime capacità di orientamento; da percorrere con condizioni di tempo sicure in quanto buona parte del percorso non è indicata da nessun cartello, bollo colorato o ometti.
Dal parcheggio si sale a piedi al Col Drusciè per prendere il secondo e terzo tronco della funivia, quindi dalla stazione di vetta si sale verso la cima della Tofana di Mezzo per poi imboccare il sentiero della via ferrata che da quota 3220 m scende fino a 3105 m dove si abbandona la via ferrata per seguire la traccia di sentiero che porta al rifugio Giussani. Si prosegue prima per sfasciumi fino alla conca con un piccolo lago formato da acqua di fusione, poi lungo la traccia di sentiero fino a quando la stessa piega decisamente verso sinistra in direzione del Giussani. Da questo punto inizia la via di ritorno.
Ora si prosegue a vista, andando a destra in direzione della cresta, attraversando un ghiaione e arrivando ad una serie di cenge orizzontali tutte percorribili con la dovuta attenzione. Meglio optare per le cenge più alte fino a raggiungere la cresta. Da qui si prosegue nuovamente in leggera discesa fino alla sella a quota 2690 m che unisce la Tofana di Dentro alla Nemesis. Da qui si risale un pendio sassoso scegliendo sul posto la miglior traccia per arrivare alla vetta.
Discesa:
Si ripercorre la via dell'andata fino al punto dove il sentiero piegava decisamente a sinistra. Da qui si segue la traccia di sentiero che inizialmente scende per poi risalire su un crinale e prosegue lungo la cengia Grohmann-Lacedelli fino alla forcella del Vallon. Da qui scendere, anche per canaloni con morbidi ghiaioni, fino al rifugio Giussani e infine percorrendo la strada militare si arriva al rifugio Dibona dove si lascia una seconda auto per far rientro al punto di partenza.
Note:
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